Tell It To The Frogs
Gwyneth Horder-Payton
zombi
14/11/2010
15/11/2010
45'
USA
Terzo appuntamento col serial The Walking Dead. Dopo il primo episodio, I Giorni Andati, positivo per delineare lo scenario e per presentare i primi personaggi, Una Via D’Uscita aveva arricchito il cast di protagonisti e comprimari con nuovi ingressi, innescando dinamiche e logiche di gruppo e di sopravvivenza, in un episodio vivace e fresco, che inoltre metteva a fuoco anche il modo in cui la figura dello zombi viene trattata nella serie.
Gli zombi di The Walking Dead sono ferocemente affamati, si trascinano stancamente e con movenze di romeriana memoria alla ricerca di cibo, di carne ed interiora. Sono altresì capaci di organizzarsi in gruppo quando si tratta di aggredire una potenziale preda, mentre non sono in grado di salire sulle scale a parete, caratteristica peculiare e che indica il livello di dettaglio nella stesura delle dinamiche della serie.
Bentornato Papà, come il titolo lasciava prevedere, segna il ricongiungimento tra Rick Grimes, lo sceriffo protagonista assoluto del primo episodio e personaggio di primo piano nel serial, e la sua famiglia, costituita dalla moglie Lori e dal figlioletto Carl. Come però si era già detto nelle scorse recensioni, nel frattempo Lori ha intrecciato una relazione amorosa con Shane, quello che prima dell’epidemia di zombi era il collega nonché il migliore amico di Rick. Sì, avete capito bene: elementi da soap opera infilati deliberatamente all’interno di una vicenda dai tratti orrorifici e drammatici. Si poteva evitare? A parere di chi scrive sì, si poteva, ma prima di dare la croce addosso a Darabont, alla combriccola di sceneggiatori ed al fumetto al quale The Walking Dead si ispira, bisognerà attendere per capire quale sarà il peso di tali elementi nell’economia della serie. Per il momento, smorfia poco convinta ma niente bocciatura.
Considerazioni lamentose a parte, da sottolineare ci sono alcuni elementi importanti: Lori si getta tra le braccia del marito da subito, non parlandogli di ciò che nel frattempo è avvenuto e tagliando totalmente i rapporti con Shane, considerato colpevole ed infido in quanto era stato lui a convincerla della morte di Rick. Mentre i due gruppi sono riuniti al campo nei pressi di Atlanta, trova spazio una scena splatter, ancora una volta, di fattura molto buona, con protagonista uno zombi che si nutre di un cervo.
Ma l’elemento cardine dell’episodio è senza dubbio il confronto tra il gruppo ed il fratello di Merle, Daryl, l’uomo ammanettato ed abbandonato sul tetto del supermercato. Dopo avergli comunicato l’accaduto, Rick si prende carico della responsabilità di andarlo a recuperare, assieme ad altri tre uomini del gruppo, con la speranza di recuperare anche la sua borsa piena di armi e proiettili. Emerge inoltre la natura violenta ed autoritaria di uno dei membri del gruppo, che dopo aver colpito la moglie con uno schiaffo viene massacrato da Shane.
Il finale lascia naturalmente una pista aperta ed un vago ricordo di Saw, per via di ciò che Rick e soci trovano sul tetto. Tirando le somme, puntata leggermente fuori focus rispetto alle precedenti, con più attenzioni agli aspetti sociologici che agli avvenimenti veri e propri relativi alle dinamiche dello scoppio dell’epidemia e del confronto con gli zombi. Potrebbe essere l’inizio di una deriva volta ad un inutile e ridondante allungamento del brodo, così come, invece, potrebbe rivelarsi una piacevole aggiunta, un contorno ad una pietanza ricca. Ciò che conta è che il grosso del piatto sia riempito della pietanza vera e propria, in modo da non farla sparire a seguito del meno prelibato contorno. Ne sapremo di più, molto presto.
Hahaha, lo sapevo che anche tu avresti apprezzato la chicca delle scale 😀 allora non sono pazza!
Comunque io non ho affatto storto il muso di fronte all’elemente “soap”, per un semplice motivo…gli horror vecchio stampo prediligono il racconto dell’orrore, mettendo spesso in ombra o semplificando le dinamiche di gruppo ed interpersonali, che invece in realtà sarebbero comunque predominanti anche in una situazione così paradossale…invece questo telefilm cerca un compromesso tra i due elementi, ovviamente ho visto tutti e sei gli episodi quindi parlo con il senno di poi, però ho apprezzato questo tentativo, e secondo me hanno raggiunto un giusto equilibrio…non perfetto, ma giusto 🙂
Aspetto le vostre opinioni sulle altre tre, ma…sapete che hanno dato il via alla secondo stagione, di 13 episodi? 😛
Evviva!!!